Opere by Emilio De Marchi

Opere by Emilio De Marchi

autore:Emilio De Marchi
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2012-12-31T16:00:00+00:00


IV

I PENSIERI DELLA ZIA COLOMBA

La Colomba tornò a casa un po’ più tardi del solito, avendo voluto prima parlare con suo cognato Berretta, circa le voci che correvano su questa benedetta eredità.

Essa temeva che Feruccio avesse a trovarsi implicato in qualche brutto intrigo e desiderava ancora più di prima che, potendo, cambiasse aria al più presto.

Trovò il Berretta più brutto del solito nel bugigattolo della portineria, tutto occupato a far dei punti in una vecchia livrea di casa Mainona, al lume di un moccoletto di sego, che se rompeva il buio della stanzuccia, sfigurava davanti al chiaro della strada. A Sant’Antonio il giorno si prolunga di un’ora buona: e in certe giornate serene il sole arriva quasi a tempo a veder la minestra in tavola.

— Ho visto Ferruccio — cominciò la Colomba, mettendosi a sedere senza tirar le braccia dai grossi fagotti, che appoggiò sui ginocchi — e mi ha detto che il suo principale gli ha aumentato il mese. È una bella cosa, ma non vorrei che con questi denari il povero figliuolo avesse a comperarsi dei fastidi e molto meno degli aggravi di coscienza. Che razza d’uomo è questo vostro principale? Io non l’ho visto che alla sfuggita e mi ha la figura di una faina. È vero che ha fatto i denari in ogni maniera? che a Milano possiede certe case dove, per esempio, non vorrei che Ferruccio andasse a dire il rosario? e che storia è questa di un testamento rubato, che so io? di un’eredità di quattrocento mila lire, che il bravo uomo, si dice, avrebbe fatto scappare? Voi che cosa ne sapete? perché io ho sentito oggi parole di fuoco e quando la gente comincia a tirar sassi contro un cane rabbioso c’è pericolo che i sassi rompano qualche cosa e colpiscano la testa della gente che passa. Ferruccio è un povero chierico che ha ancora la sua prima innocenza e non vorrei che si trovasse, senza accorgersi, implicato in un affaraccio. Il gatto bianco che va a dormire nel carbone bisogna che si svegli nero la mattina. Siamo povera gente a cui piace morire in pace; e il male, parlando con poco rispetto, è come la rogna: chi l’ha l’attacca.

Il Berretta lasciò cadere il lavoro sui ginocchi e, guardando la cognata attraverso i vetri grossi degli occhiali, prese a dire con un tono mezzo canzonatorio:

— Vedete che io faccio il sarto.

— Il fare il sarto non v’impedisce di vedere chi va e chi viene dalla vostra porta, e non deve nemmeno impedirvi d’occuparvi del bene del vostro figliuolo.

— Egli aveva trovato un benefattore che lo faceva studiare.

— Lasciamo stare questa storia, che non c’entra adesso. Se il figliuolo non si è sentito di fare il prete, ha mostrato della forza d’animo e della coscienza a buttare il collarino nelle ortiche. Di preti senza vocazione il Signore non sa che cosa farne. Io parlo del Ferruccio d’oggi, anima benedetta!

— Se gli dànno sessanta lire al mese… — brontolò svogliatamente il portinaio, ripigliando a far dei punti nella livrea.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.